Tre sorelle di 20, 8 e 4 anni sono morte bruciate vive a Centocelle, non molto lontano dal liceo che ho frequentato per 5 anni.
In queste ore si moltiplicano i messaggi di solidarietà, indignazione e sconcerto perché gesti come questo di oggi sono inspiegabili. Quello che è accaduto oggi mi ferisce nel profondo e cercherò di spiegare perché.
Mi tornano in mente i pulmini gialli del comune che quando andavo alle elementari accompagnavano a scuola i miei compagni di classe Rom prelevandoli dal campo che in quegli anni si trovava a poca distanza dal luogo della tragedia.
Erano i miei amici, quelli più stretti perché condividevano il senso di esclusione dal gruppo della classe.
Giocavamo insieme, ridevamo e per me erano gli unici momenti di normalità.
Noi non percepivamo nessuna delle differenze che vedevano gli altri, la mia disabilitá e il loro essere Rom; eravamo semplicemente bambini e i bambini nascono e cominciano a stare al mondo senza pregiudizi e senza odio. Punto. Questa lezione non potrò mai dimenticarla.
Il rogo che ha causato la morte di una ragazza e due bambine è stato appiccato da una persona che andrà individuata e condannata.
A noi, a me, resta il drammatico campanello dall’allarme di una umanità sempre più insensibile e cieca di fronte al valore di una vita.