Ha ragione Giorgia Meloni il 25 aprile è divisivo. Divide tra chi ha scelto di seguire Mussolini e Hitler, aiutando durante i rastrellamenti, combattendo per un ideale che divideva le persone in giuste e “sbagliate” (=da confinare, ghettizzare, sopprimere) e chi ha scelto di lasciare tutto ed andare a combattere in montagna per la libertà e la democrazia. Concetti che molti non avevano mai conosciuto, essendo nati, cresciuti, formati, sotto il regime fascista di Benito Mussolini.
Sì è vero il 25 aprile è divisivo. Divide da un lato chi ha contribuito agli eccidi, le deportazioni, le torture. Dall’altro lato chi quegli eccidi, quelle deportazioni e quelle torture le ha subite. E non le può raccontare.
Se volete avere un’idea di quanto possa essere divisivo il 25 aprile fate un giro al Museo di Via Tasso, leggete i graffiti dai quali emerge la speranza, la paura, la voglia di lottare contro il nazifascismo. Capirete la differenza tra lo stare da una parte o dall’altra della barricata.
Perché non era uguale.
Bisognava scegliere, anche a costo di dividere intere famiglie e di essere fratello contro fratello.
Sì il 25 aprile è divisivo e i nostri ragazzi, le prossime generazioni che non avranno conosciuto i testimoni diretti di quel tempo, devono sapere. Ed essere grati per sempre a chi ci ha permesso di vivere liberi in una democrazia.
W il 25 aprile!!!